
Lo sostiene
Reinhold Buttgereit, segretario generale dell’Associazione Europea dell’industria Fotovoltaica, che il settore del
fotovoltaico in Europa è in crisi. Secondo il segretario, infatti, stiamo vivendo uno dei momenti più sfavorevoli per le aziende europee produttrici di impianti fotovoltaici.
Buttgereit sostiene la necessità di un
regime di sostegno stabile, affermando che non si può più
“navigare a vista come si è verificato in questi ultimi tempi”, e che le aziende pur di sopravvivere
“si accontenterebbero anche di tariffe più basse, purché stabili, necessarie a poter programmare gli investimenti”.
Buttgereit ha citato la
Germania, rispetto al dibattito sugli incentivi al fotovoltaico nato nel paese nell’ultimo mese, che ha visto in opposizione coloro che vogliono l’abolizione definitiva dei sussidi, e chi vorrebbe fossero
ridotti al 50%.
Il segretario non si trova d’accordo, però, con nessuna delle due soluzioni, piuttosto ne parla come di
“un disastro”. Riporta l’attenzione invece sull’importanza di questa fonte di energia rinnovabile, indicando – dati in mano – come sia in Germania che in
Italia ci sia stata, nel 2011, una crescita esponenziale delle installazioni fotovoltaiche.
Purtroppo però, il mercato sta risentendo notevolmente della riduzione dei sussidi e del crollo dei prezzi, e alcune grandi aziende del settore – come la
Q-cells – si sono ritrovate costrette a chiudere.
Sulla questione ha dato un taglio più ottimista
Xavier Noyon, Segretario generale della Federazione europea dell’industria solare e termica, affermando che una ripresa del comparto edile, nel rispetto delle direttive europee legate all’isolamento e al contenimento dei consumi energetici, potrebbe essere di spinta per tutto il settore delle rinnovabili.