
Lo ha affermato
Irena, l’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili, che nelle ultime settimane ha pubblicato un dossier incentrato sul fotovoltaico. Secondo l’Agenzia, saremmo quasi giunti alla "grid parity" (anche detta “parità di rete”), ottenuta quando il costo dell’energia tradizionale sarà uguale a quello dell’energia solare.
Irena sostiene inoltre, che il rincaro del prezzo dei combustibili fossili, insieme ad un abbassamento dei costi dei moduli fotovoltaici, spingeranno ulteriormente verso la
"grid parity", che potrebbe realizzarsi entro quest’anno o al limite il prossimo. Com’è ovvio, le zone per le quali è prevista la parità di rete sono quelle più calde, nelle quali il sole batte forte durante l’anno: Stati Uniti, Giappone, i Paesi del Sud Europa e
Italia.
Anche il rapporto
“Global Trends in Renewable Energy Investment”, stilato dalle Nazione Unite (UNEP), è molto ottimista rispetto ai progressi del settore fotovoltaico: secondo quanto riportato, nel 2011 gli investimenti sull’energia solare sono stati il doppio rispetto a quelli dell’eolico. C’è stato, infatti, un aumento del 52% rispetto al 2010, un valore davvero incoraggiante per questa preziosa fonte rinnovabile.
Un dato interessante riguarda inoltre i 147 miliardi di dollari investiti nel fotovoltaico: 101 miliardi sono stati utilizzati solo per
impianti fotovoltaici realizzati in Europa. Nonostante ciò, sembra che i governi europei, e soprattutto quello italiano, siano sempre più propensi a diminuire al minimo gli incentivi al fotovoltaico. Si spera che le associazioni di settore riescano ad ottenere più diritti, per ridare vita a un settore che può portare solo benefici.