
Nei giorni scorsi, il
Ministero dell’Economia di Madrid ha decretato un taglio sostanziale degli
incentivi sul fotovoltaico che saranno applicati a partire dal 2011. Il Governo Zapatero, sfrutterà questa operazione di snellimento economico, grazie ad un taglio pari al 45% per gli
impianti a terra (attualmente incentivati per 25,8 eurocent/kWh), del 25% per gli
impianti su tetto (attualmente incentivati per 28,6 eurocent/kWh) e del 5% per
impianti di piccole dimensioni (attualmente incentivati per 32 eurocent/kWh).
I tagli al fotovoltaico in Spagna potranno essere applicati per un arco di 25 anni sulla vita dell’impianto, con effetto retroattivo (la regola vale anche per impianti già installati).
Risulteranno maggiormente penalizzati, dall’attuazione della normativa, gli
impianti a terra, che risulteranno non più convenienti per il mercato, almeno fino a quando i costi dei componenti per l realizzazione delle installazioni non saranno notevolmente abbassati. Per gli
impianti su tetto integrati, non si prevede un crollo paragonabile e si verificherà una crescita nelle nuove applicazioni per l’anno 2011 e 2012.
Il taglio del
Conto Energia sul fotovoltaico spagnolo, costringerà probabilmente i grossi costruttori del paese, a puntare a mercati stranieri come Europa Orientale, Francia, Germania ed anche all’ Italia, dove le vendite e gli incentivi sul fotovoltaico risultano ancora interessanti.
Ricordiamo che l’industria spagnola del settore, è la quarta al mondo dopo Cina, Germania e Giappone con una produzione di 1.000 MW annui.
A partire dall’anno 2009 gli
incentivi sul fotovoltaico hanno avuto un costo per lo stato spagnolo intorno ai 3 miliardi di euro . Anche grazie alle nuove norme sugli incentivi per il settore, è previsto un risparmio statale pari a 607,2 milioni di euro triennali, ma anche un prevedibile calo degli occupati diretti ed indiretti.