
Negli USA sono riusciti ad andare davvero oltre ogni aspettativa, ricreando un fascio di luce simile a quello del sole, dallo spettro da 450-1750 nm. Si prevede che il
simulatore solare potrà incentivare le ricerche sul fotovoltaico, per le quali è costantemente necessario testare la risposta dei nuovi materiali sottoposti a raggi solari.
Il simulatore, dunque, sostituirà le vecchie lampade ad arco di xeno, sinora in uso nei laboratori di ricerca sull’energia solare. Un obiettivo raggiunto, quello di creare il più fedelmente possibile la condizione in cui si troveranno i
pannelli solari, una volta esposti al sole.
Una vera e propria fonte di luce solare portatile, nata grazie al genio dei ricercatori del
Physical Measurement Laboratory, basata sullo sfruttamento delle proprietà dei laser e in grado di generare un fascio concentrato adattabile ad esaminare i materiali fotovoltaici d’ultima generazione (in nanoscala o in celle multistrato).
La differenza sostanziale fra il nuovo simulatore e la “vecchia” lampada ad arco di xeno, è che quest’ultima emette luce in tutte le direzioni, per cui non va bene per i materiali multigiunzione, mentre il primo emette una luce “
monomodale”, concentrata in un unico raggio.
Il nuovo sistema però non è ancora del tutto perfetto, i ricercatori stanno cercando di risolvere alcuni problemi, fra cui la mancanza di produzione di
raggi ultravioletti.