
Lo sostiene l’
Epia (European photovoltaic industry association) in uno studio pubblicato di recente, che con la giusta spinta dei governi l’energia solare potrebbe contribuire almeno del 25% al fabbisogno energetico europeo.
L’Associazione ha anche pronosticato un anno, il
2030, in cui sarebbero soprattutto gli immobili residenziali a beneficiare dell’energia green. Il report - chiamato “Connecting the sun: solar photovoltaics on the road to large scale grid integration” - sarà presentato ed esposto alla Commissione Europea dai rappresentanti di Epia il prossimo 17 ottobre.
Sul documento, viene indicata in percentuale anche la possibilità peggiore dello sviluppo del settore solare, che porterebbe ad una produzione di energia dell’8% nel 2020 e del 15% nel 2030. Dipende fondamentalmente da quanto l’UE deciderà di spingere e incentivare la realizzazione di
impianti fotovoltaici, anche nell’ottica che si avveri quanto richiesto con la strategia europea 20-20-20.
Nello studio di Epia, si parla inoltre della costante diminuzione di prezzo dei pannelli solari, che in soli 10 anni sono passati da un costo di
20.000 euro per 3 Kilowatt a 6.000 euro, vedendolo come un fattore positivo per la crescita del mercato.
Secondo l’associazione si tratta di un fenomeno che non si arresterà nel tempo, anzi ipotizza un’ulteriore riduzione dagli attuali 2,31 euro per ogni watt fotovoltaico installato in un contesto residenziale, a 1,30 euro nei prossimi 10 anni.
Epia, nel report, cita anche l’
Italia e il suo boom nel settore del solare negli anni passati, si tratta però di dati che difficilmente potranno essere riconfermati, considerando i tagli al sistema incentivante del Quinto Conto Energia.