
Si chiama
SolBot, il robot che potrebbe rivoluzionare il settore degli inseguitori solari, utilizzati in campo fotovoltaico per far sì che i pannelli siano sempre ben esposti all’irraggiamento solare.
Gli inseguitori classici, detti anche
sistemi di tracking, fanno sì che i pannelli si comportino esattamente come dei girasoli, spostandosi in base al movimento del sole.
È comprovato che tali sistemi consentono agli impianti una buona percentuale in più di produzione di energia solare. Non tutti però ne fanno uso, innanzitutto perché si tratta di strutture che hanno bisogno di spazio, quindi vengono montate negli impianti di almeno
1 MW, e poi perché per ogni pannello ci vuole un inseguitore, quindi la spesa è abbastanza elevata.
SolBot, prodotto da
QBotix, sembra essere in grado di ribaltare la situazione. In che modo? Si tratta di un robot che riesce a gestire più pannelli contemporaneamente, per cui costa meno rispetto ai sistemi di tracking e rende alla stessa maniera.
L’azienda californiana ha affermato di aver testato il robot per un periodo di 9 mesi su un
impianto fotovoltaico pilota, con ottimi risultati finali: aumento della produzione d’energia solare tra l’8 ed il 15% rispetto ad un impianto con inseguitore monoasse, e tra il 30 ed il 40% rispetto agli impianti fissi tradizionali.
Facendo un esempio pratico, se si possiede un impianto da 200 pannelli solari, bastano due SolBot per orientare tutti i pannelli in contemporanea verso il sole. I robot possono aumentare o diminuire in base alla grandezza della propria struttura, e si ricaricano autonomamente nella
“docking station”.